La casa sorge su un terrazzamento a ridosso della collina, tra muri in pietra e macchia mediterranea. La ripida sezione del terreno ed i terrazzamenti esistenti definiscono la posizione del volume sul pendio.
Il progetto rispetta i rigorosi vincoli delle indicazioni comunali: il perimetro, la cubatura e le altezze rientrano nelle dimensioni di un preesistente edificio costruito negli anni ’60. Nel limitato spazio a disposizione sono racchiuse le esigenze espresse dai committenti, di 4+1 camere da letto e 3 bagni.
Una griglia strutturale regola la scansione di ambienti interni e spazi coperti, definendo in pochi movimenti luoghi di stare ed elementi distributivi. Lucernari zenitali e griglie in legno, che mettono in comunicazione le camere e il corridoio della zona notte, garantiscono riscontri d’aria e modulano il passaggio della luce tra gli ambienti, mentre la copertura a verde consente un naturale isolamento. Il rapporto dell’edificio con i diversi livelli di soleggiamento costruisce il disegno dei fronti. Frangisole regolabili, in legno e ferro, aperti verso il mezzogiorno e il tramonto, permettono di stabilire rapporti mediati con il paesaggio e di controllarne le viste. L’interno e l’esterno tendono a compenetrarsi attraverso ampie vetrate scorrevoli, nella continuità della pavimentazione.
I percorsi svelano la successione dei volumi dell'edificio posti in relazione con la luce ed offrono mutevoli scorci sul paesaggio fino alla terrazza verde sul tetto, che si mostra dalla collina come un terrazzamento esistente e gode della vista completa dell’orizzonte.
Ne nasce il progetto di una casa che osserva i movimenti del sole e cerca il mare. Una architettura silenziosa ma presente, semplice gioco di volumi primari, in stretto rapporto con il luogo. Muri intesi ora come piani ora come superfici articolate, con spessori, tagli e volumi in sintonia con le ombre, il sole ed il verde.